Trafilerie Gnutti di Chiari: più inquinanti di un inceneritore!

E’ di questi giorni la notizia che la Presidenza della Repubblica ha accettato il ricorso dell’Associazione Ambientalista Chiariambiente rispetto all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata alle Trafilerie Carlo Gnutti di Chiari dalla Regione Lombardia. Una piccola battaglia, di una piccola e moderata associazione legata alle ACLI, contro la più grande fonderia europea di ottone. Una fabbrica che per funzionare ha bisogno di menti e braccia di uomini e donne, tanti da renderla il maggior “datore di lavoro” della zona. Una fabbrica che da decenni impatta in maniera tremenda con l’ambiente, sopratutto sull’aria e sul suolo. L’aria di Chiari, misurata da una centralina ora disattivata dal sindaco e senatore della Lega Mazzatorta, è più inquinata di quella della città, eppure a Chiari non ci sono autostrade, tangenziali o inceneritori. C’è solo la fonderia. Il terreno tutt’intorno è impregnato di metalli pesanti. E Chiari. oltre che in trafileria, lavora nelle sue campagne in quanto paesotto nato contadino. Ora le domande sono due: possibile che una tale, enorme e imponente fabbrica, non trovi due spiccioli per abbattere il carico inquinate dei fumi che tutti i giorni sputa nell’aria (e quindi nei polmoni) di Chiari e dei suoi cittadini? possibile che gli amministratori locali leghisti, tanto celeri e veloci a trovare soldi per comprare un aeroplano per i vigili urbani (gli unici in Italia), non si interessino a una questione tanto importante e anzi, disattivano le centraline di monitoraggio quasi a voler cancellare il problema? Fossimo leghisti avremmo facile gioco nel dire che, sia il signor Mazzatorta sia il signor Gnutti l’aria di Chiari non la respirano da tempo… loro stanno, comodi comodi, seduti in poltrona a Roma. Vi proponiamo l’intervista con Federico Lorini registrata il 2 febbraio. ascolta